martedì 6 luglio 2010

Regata "Quelli che la vela"

Presente anche a questa regata...non me ne perdo una quest'anno! Eh sì, questa è la prima stagione in cui posso dire a gran voce che sto iniziando a scoprire ed amare realmente la vela e tutto ciò che fa parte di questo mondo! Incredibile,fino a un anno fa era per me una realtà sconosciuta ed ora è parte dei miei momenti di relax, sport e divertimento.

La regata è stata suddivisa nell'arco della giornata in 2 prove separate,una al mattino ed una al pomeriggio...ciò significa doppia partenza, doppio arrivo = doppio impegno! Il vento è stato davevro generoso, costante tutta la giornata; ciò ha permesso segnali di partenza puntuali e suoni di arrivo nei termini massimi per quasi tutte le barche.

Per quanto mi riguarda e' stata una competizione strana ed inaspettata sul piano dei risultati. L'esito delle 2 prove si è dimostrato opposto a quanto da me pronosticato... nel complesso meglio la prima performance che la seconda. Questa esperienza mi ha fatto capire che nulla è scontato in barca e che sono tantissimi gli aspetti da controllare in navigazione. Ognuno dei componenti dell'equipaggio dell'H20 è fortunatamente versatile e in grado di fare un po' tutto ma uno dei trucchi per far navigare al meglio la nostra amata barca consiste nell'avere dei velisti con ruoli ben definiti. H20 è apparentemente una barca piuttosto semplice ma in realtà risente di ogni minimo errore nella ripartizione dei pesi e nella gestione delle manovre. Quando prende la sua andatura ottimale sfreccia alla grande ma basta una distrazione o imprecisione che perde subito posizioni. Prima consiglio quindi che darei a me stessa e al mio gruppo: ognuno cerchi di far rendere al meglio il proprio ruolo, che sia fiocchista, randista, tattico o timoniere.

Nella poppa siamo andati molto bene, abbiamo guadagnato acqua, meno soddisfacente invece la bolina e le virate di rientro.

Qualche imprevisto ha animato la giornata: partenze ostacolate da altre barche in gara, gennaker capriccioso durante l'issata, buchi d'aria indesiderati. E' normale che capitino impicci durante una competizione, vanno accettati ma a mio parere è possibile arginare i loro effetti negativi in un duplice modo: cercando di prevederli ed impegnandosi ad ottenere il massimo guadagnando più posizioni possibili quando la barca trova una buona andatura. Seconda e terza riflessione personale: prevedere ed ottimizzare.
E' stata una bellisisma giornata sul nostro lago in compagnia dei miei compagni di regata! Fantastica la festa alla sera tra carne alla griglia, vino, tempeste estive, chiacchere tra bella gente....eh sì,visto il titolo del mio post posso dire che io faccio parte di "quelli che la vela" la sanno vivere bene e fino in fondo!